sotto il marmo del titolo, che evoca la tranquilla staticita` del definitivo, la nuova raccolta di silvia bre e` tutta dominata da movimenti vertiginosi: verso il cielo, le stelle, il remotamente lontano o anche solo l`alto a cui tendono "i ciuffi di basilico, gli sguardi/i quattro girasoli e il pensare"; e poi, con repentini cambi di direzione, impennate verso la terra, il sottoterra, l`abissale ("un po` piu` sotto e` dove stanno i morti/a scalciare in eterno oltre la vita"). la realta` di chi vive sembra scorrere lungo i continui tragitti verticali tra queste dimensioni estreme, nei salti ciechi tra il corporeo e l`immaginario, nell`aspirazione paziente e disperata a una conciliazione che puo` venire solo dalla voce che la canta e dall`ascolto spietato del "suono che tiene unito l`universo". |